Mizaru, coprendosi gli occhi, non vede il male. Kikazaru, coprendosi le orecchie, non sente alcun male. Iwazaru, coprendosi la bocca, non parla del male.
Insieme, le tre scimmie sono la metafora del principio del “non vedere il male”, “non sentire il male” e “non parlare del male”.
Il significato che invece oggi si è affermato è quello di una provocazione contro l’indifferenza, il silenzio e la limitazione alla manifestazione del pensiero.
Non si comunicherebbe senza idee e pensieri da far conoscere agli altri, senza parlare agli altri ma solo con noi stessi, senza dimostrare, anche solo con un gesto, a noi e a loro. Non si può comunicare coprendoci occhi, orecchie e bocca. Non potremmo vedere ed apprendere dall’esterno con gli occhi chiusi, non potremmo sapere mai cosa dicono gli altri e cosa pensano con le orecchie tappate, non potremmo rispondere alle loro proposte, riflessioni o semplicemente parole, con la bocca chiusa.
L’insieme di parole, pensieri ed azioni di ognuno di noi è tutto quello che ci permette di tenere in piedi una conversazione, una comunicazione e di “tener testa” all’altro.
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